Il potere by Jennifer L. Armentrout

autore:Jennifer L. Armentrout
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
ISBN: 9788858989548
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2018-10-03T22:00:00+00:00

17

Seth

In tutta la vita non avevo mai desiderato di rinchiudere una donna in una stanza rivestita di titanio con l’esercito di Ade a fare la guardia. Be’, in effetti non era del tutto vero. Un paio di volte avrei voluto farlo con Alex, e Aiden mi avrebbe appoggiato al cento per cento.

Ma stavolta era diverso, perché…

Si trattava di Josie.

«Ce la fate da soli?» chiesi.

Aiden notò che stringevo la mano di Josie. «Non c’è rimasto molto da fare, tranne…» Si guardò intorno, accigliato. «Pulire.»

«Ci pensiamo noi» confermò Alex, portando di scatto lo sguardo su Josie. Spostò il peso da un piede all’altro. «Per te va bene?»

Piegai la testa di lato. Cioè, aveva chiesto a Josie se le andava bene?

«Sì.» Josie fece per girarsi, ma poi si fermò. Le tese il pugnale.

«Io, uhm, l’ho preso da una Guardia che… non ne aveva più bisogno. Non è mio.»

Solos, che stava controllando una Sentinella caduta, alzò gli occhi. «L’hai usato per far fuori un daimon?»

Josie guardò il pugnale e annuì, sorprendendomi. «Sì… ho eliminato un daimon con questo.»

«Allora è tuo» commentò Solos, rialzandosi con un sospiro e pulendosi le mani sui pantaloni.

«Oh» sussurrò lei. Allibito per il fatto che fosse riuscita a uccidere un daimon, la guardai; la sua espressione mi diceva che era un po’ sorpresa anche lei.

La palla di piombo che mi pesava sullo stomaco adesso si agitava con violenza. Era proprio stupido, ma una buona parte di me non era felice che lei si fosse trovata in una situazione in cui aveva dovuto uccidere un daimon. Era maledettamente stupido, perché Josie era stata creata per diventare un’arma. Nel suo futuro ci sarebbero state molte altre vittime.

«Bene, andiamo. Ci vediamo dopo.»

Mi incamminai tirandomi dietro Josie, che brontolò qualcosa sottovoce. «Seth, non è…»

«Più tardi» la ammonii. «Non mi fido totalmente di come potrei reagire se ne parlassimo adesso.»

Sentii benissimo il suo gemito indignato mentre le facevo aggirare il cadavere di un daimon Mezzosangue. «La tua reazione è eccessiva!»

«Non hai capito quello che ti ho appena detto?»

Cercò di liberarsi dalla mia mano. Non ci riuscì. «Ma ti rendi conto che mi sono allenata per combattere? E che sono una semidea? Ah già, è vero! Non mi sei stato abbastanza vicino da…»

«Per gli dei.» Mi fermai all’improvviso, facendola inciampare. Le afferrai l’altro braccio per tenerla in piedi. «Hai idea di come mi sono sentito quando mi sono girato e ti ho visto lì in piedi con quel dannato pugnale in mano?»

Mi guardò negli occhi. «Ma è il mio dovere.»

«Non mi interessa.» E nel momento in cui queste parole mi uscirono di bocca, mi accorsi che era la verità. «Non sei ancora pronta.» Le lasciai cadere il braccio e indicai il caos intorno a noi. «Potevi restare ferita. O, ancora peggio, poteva essere una trappola, e uno di quei maledetti Titani poteva infiltrarsi nel Covenant. Se fosse successo di nuovo, avrei…» Mi interruppi, incapace di andare avanti. Quando l’avevo vista, il mio cuore si era fermato e mi sembrava che stesse ancora cercando di riprendersi.

«Avresti cosa?» Inspirò piano.

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